Archivi del mese: Dicembre 2017
Capodanno 2018
Capodanno 2018! Questa vignetta vi fa capire che si può sparare si, ma senza esagerare (biologicamente parlando sono ammessi gli stessi eccessi della puzzola nell’illustrazione!). Missili e bombe di altro genere, stiamone alla larga; nel mondo ce ne sono diversi di “personaggi” che hanno intenti bellicosi e devastanti. Quindi siamo all’ultimo giorno dell’anno, momento in cui si pensa a quanti fatti sono avvenuti (non parlo della cronaca del telegiornale ovviamente) nella nostra vita. Ognuno riflette e crede in un prossimo anno migliore. Vi auguro di Cuore di poter avere l’anno che Voi desiderate, che magari sognate. Spesso sentiamo dire: “Che sia una anno migliore del precedente!”. Di per sé, nulla da eccepire. Io però aggiungerei una piccola ma importante modifica: “Che io possa rendere l’Anno Nuovo un Anno migliore!” e metterci tutta la Buona Volontà per renderlo tale. Tanti tanti Auguri, Amici Carissimi! “Odio questo anno! Dicevano che le cose sarebbero andate meglio, ma non è vero! Questo non mi sembra per niente un anno nuovo…SECONDO ME, CI HANNO RIFILATO UN ANNO USATO!” (Lucy van Pelt – Peanuts)
Natale 2017
Natale 2017! Personalmente ho la sensazione che sia trascorso meno di un anno dall’ultimo; evidentemente il Tempo è fluito senza eccessive difficoltà. Ad ogni modo questa vignetta ha voluto mettere in risalto che, anche chi di solito riceve ordini (sia che reciti la parte di subordinato, sottomesso o altra forma di vincolo), se vuole, può decidere di cambiare il suo “status” e di elevarsi, di poter fare ciò che desidera, di migliorare…lasciando a bocca aperta chi non aspetta questo suo comportamento. Chi ride non è lo stolto, ma solamente colui che non ha considerato le Qualità dell’altro. Ecco, il messaggio è questo: Osserviamoci, Incontriamoci, Conosciamoci, Cerchiamoci, Amiamoci, in una società che non riesce spesso a dare un buon esempio di sé. Auguro di Cuore a tutti coloro che seguono questo sito (e a tutti gli altri ovviamente) un Serenissimo Natale! “Ho smesso di credere a Babbo Natale quando avevo sei anni. Mamma mi portò a vederlo ai grandi magazzini e lui mi chiese l’autografo” (Shirley Temple – Attrice, cantante, ballerina e diplomatica statunitense; 1928-2014).
Pizza Napoletana patrimonio dell’UNESCO
La Pizza Napoletana finalmente diventa Patrimonio dell’Umanità; infatti il 7 dicembre 2017 il “Dodicesimo Comitato per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale” dell’Unesco ha ritenuto di guardare in modo positivo la candidatura italiana. Personalmente ricordo un viaggio compiuto anni fa presso il famoso ristorante a Vico Equense (un piccolo centro che sorge su un blocco tufaceo e calcareo, ad un’altezza media di 90 metri: si affaccia sul mar Tirreno nella parte meridionale del golfo di Napoli) chiamato “Gigino O’ Zuzzuso”, pioniere della “pizza al metro”: fu un trionfo di odori e sapori e il riconoscimento della capacità di saper trasformare degli ingredienti semplici e genuini, come la farina, il lievito e l’acqua, in un prodotto unico, universale. I lavori del Comitato Unesco si concluderanno il 9 dicembre e, terminata questa ultima sessione, l’Arte del Pizzaiolo napoletano verrà ufficialmente riconosciuta e approvata. “Un proverbio italiano dice: — Vedi Napoli e poi muori!, ma io dico: — Vedi Napoli e vivi — perché c’è molto qui degno di essere vissuto” (Arthur John Strutt, pittore, incisore, viaggiatore, scrittore ed archeologo inglese; 1818-1888).
La disfatta dell’Italia calcistica
L’Italia non parteciperà al prossimo Campionato del Mondo di calcio dopo la sconfitta avvenuta per 1 a 0 con la Svezia il 10 novembre 2017, un punto prezioso di vantaggio mantenuto dalla squadra avversaria sul campo di gioco, sufficiente inoltre per farla proseguire nel suo percorso di qualificazione. L’Italia invece va fuori, dopo 60 anni di storia calcistica, il 13 novembre nella partita di ritorno. Molti giornalisti, dopo il risultato degli “Azzurri”, hanno disquisito riguardo le dimissioni di Tavecchio, ormai ex dirigente della FIGC (Federazione Italiana Gioco Calcio) e dell’allenatore Ventura. Probabilmente la prima dirigenza non doveva essere eletta (pensando alle numerose gaffe per le quali si è reso tristemente noto), al contrario doveva esser data precedenza ad altre persone in grado di dare prestigio a questo calcio che, negli ultimi anni, non ha dato buoni esempi. Ricordo, poco prima della disfatta per la qualificazione al Mondiale 2018, la penosa vicenda del ritrovamento di adesivi (con l’immagine di Anna Frank vestita con la maglia della Roma) da parte della tifoseria laziale in una curva dello Stadio Olimpico della Capitale. Vorrei aggiungere anche i fischi della tifoseria italiana durante l’esecuzione dell’Inno Nazionale svedese, atto per il quale, durante la diretta TV, nessun giornalista ha osato commentare e criticare. Ci sono moltissimi aspetti da rivedere in questo calcio italiano, in primis il ritorno agli aspetti etici e morali delle dirigenze e delle tifoserie, poi si potrà intervenire sulla “tecnica di gioco” che, a mio modesto parere, resta del tutto secondaria rispetto ai Valori da recuperare. “Giusto è giusto, anche se nessuno lo sta facendo; sbagliato è sbagliato, anche se tutti lo stanno facendo”.
(Agostino di Ippona; Filosofo, vescovo e teologo berbero con cittadinanza romana, Tagaste 354 – Ippona 430)
“C’era una volta la Règia Fabbrica d’Armi di Terni, d’Italia”
Con questo spazio ho l’intenzione di ringraziare il Direttore Danilo Stentella del “Centro Studi Malfatti di Terni” per la pubblicazione della vignetta sulla Fabbrica d’Armi di Terni. Spero molto nella risoluzione di tutte le controversie in atto e, soprattutto, nella salvaguardia dei posti di lavoro. “La speranza è qualcosa con le ali, che dimora nell’anima e canta la melodia senza parole, e non si ferma mai” (Emily Dickinson – Poetessa statunitense, 1830-1886).
Fabbrica d’Armi 2017
E’ da parecchio tempo che, sulla Fabbrica d’Armi ternana di Viale Brin, incombe lo “spettro” della chiusura; infatti, nonostante sia stata portata all’attenzione dei deputati e senatori della Regione Umbria una interpellanza parlamentare (compilata dal Generale Aldebrano Micheli e nella quale si propone di creare un “Centro Nazionale di Balistica Forense”; tale richiesta si è posta l’obiettivo di salvaguardare decine di posti di lavoro a rischio), ancora non si è arrivati alla risoluzione del problema di fondo. All’interno della fabbrica esiste anche un “Museo delle Armi Leggere” che andrebbe valorizzato. Sarebbero necessarie delle assunzioni per poter mantenere tutto ciò e trasformarlo per creare sviluppo. Ma purtroppo siamo in Italia e sperare di poter vedere recuperato un bene (con una Storia importante) appartenente alla collettività è forse un’utopia. “Quanto più gravi sono i problemi, tanto maggiore è il numero di inetti che la democrazia chiama a risolverli” (Nicolás Gómez Dávila – Scrittore, filosofo ed aforista colombiano; 1913-1994)