Danni legati all’alta velocità su strada
L’omicidio stradale, dal 25 marzo 2016, è finalmente Legge. Il Senato ha individuato questo reato, una sorta di mescolanza tra omicidio colposo e doloso. Chi provocherà quindi la morte di una persona guidando in stato di ebbrezza (o sotto l’effetto di qualche “strana sostanza”, oppure a causa di comportamenti pericolosi) potrà essere accusato di omicidio stradale. Il reato prevede la pena della reclusione fino a un massimo di 12 anni (nei casi più gravi di omicidio di più persone o in caso di fuga si arriva a 18 anni). Potrà essere revocata la patente che, in caso di condanna per il nuovo reato, va dai 5 ai 30 anni. Questa nuova legge mostra un problema: cioè il fatto che una persona, in caso di una distrazione alla guida non generata dagli aspetti sopraelencati, possa avere conseguenze rilevanti. Mi auguro che non debbano pagare sempre i “deboli”, cioè le persone comuni ed indifese le quali, non avendo appoggi e conoscenze altolocate, troveranno subito l’Ingiustizia ad attenderli. Qualche assassino patentato riuscirà ad evitare il carcere ancora una volta? Spero di no. “Il colpevole teme la legge, mentre l’innocente la fortuna”
(Publilio Siro, scrittore e drammaturgo romano; 85 a. C.- 43 a. C.).
Lascia un commento