Granchio blu
Si è discusso molto in questi ultimi mesi della presenza infestante del “Granchio blu”, una specie autoctona presente nelle coste atlantiche americane. Come spesso accade è l’uomo, attraverso i suoi spostamenti, ad aver trasportato questo crostaceo in tanti altri mari del mondo. Riesce a spingersi anche lungo i fiumi perchè capace di tollerare la bassa salinità. La sua carne è commestibile e tutto sommato buona ma non particolarmente pregiata (come quella invece del granchio reale rosso della Norvegia). Secondo alcuni può arrecare danni perché potrebbe portare squilibri nella biodiversità marina. Nella vignetta odierna il “granchio-padre” non sa in realtà che, sporcandosi con il colore blu, sta perdendo in qualche modo il suo valore; probabilmente questo potrebbe portare a salvarlo oppure ad aumentare il numero di pescatori che lo cercano per catturarlo e poi venderlo. “Quel che vedo nella natura è una struttura magnifica che possiamo capire solo molto imperfettamente, il che non può non riempire di umiltà qualsiasi persona razionale” (Albert Einstein).
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