Il calcio
In questi giorni si stanno svolgendo in Germania gli “Europei 2024”, partite di pallone seguite da moltissime persone. Sono a conoscenza che il pallone è uno sport popolare, anche troppo. Ieri ho avuto modo (per un caso fortuito) di ascoltare (mentre ero in centro città) una discussione animata di “tifosi”, ovvero uno sparuto gruppo di anziani che avrebbero dovrebbero fornire, considerata l’esperienza accumulata, il meglio di sé. Tutt’altro: grida, punti di vista espressi in modo sgarbato, mancanza totale di senso civico. Personalmente non seguo questo sport e, senza nascondermi dietro ad uno stecchino, confesso di vedere le partite degli “Azzurri” i quali, a mio modesto parere, non ho percepito essere in gran forma. La sedia a rotelle non è tanto per ironizzare sulla loro preparazione, quanto per l’ambiente che ruota intorno a questo “giuoco”: molti interessi, che tradotto corrisponde a molto denaro e moltissimi individui che lo vivono come fosse “fonte di vita”. Chissà, un giorno riusciremo a riportare, sotto la luce della Consapevolezza, ciò che non è propriamente indispensabile? “In Italia c’è bisogno di cambiare visione sullo sport: non è solo e sempre calcio, calcio, calcio” (Federica Pellegrini – Ex nuotatrice italiana; 1988).
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